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“It is the very error of the moon. She comes more nearer earth than she was wont. And makes men mad.”
William Shakespeare, Otello.

Quando la Luna è vicina all’orizzonte ci appare più grande rispetto a quando è alta nel cielo.
Si tratta di un’illusione ottica su cui l’umanità si interroga dai suoi giorni più antichi.
Più e più volte nel corso di una stessa giornata ci scontriamo con l’evidenza che le nostre percezioni siano fallaci, ingannevoli o quantomeno incomplete.
Niels Bohr, importantissimo fisico Danese, disse che
“Quello che conosciamo non è la realtà, ma la realtà come appare ai nostri strumenti.”C’è una parte di come percepiamo la realtà che è inevitabilmente legata in modo esclusivo (e pure escludente) alla meccanica dei nostri sensi, basti pensare alle differenti capacità e possibilità visive di alcuni animali rispetto all’animale umano.
Le illusioni ottiche sono tanto affascinanti quanto rivelatrici, così come le illusioni uditive.
C’è poi l’aspetto della nostra interpretazione degli eventi.
Facciamo un esempio in cui ci si può certamente ritrovare.
Stiamo camminando per strada in una mattinata soleggiata, incrociamo un conoscente che procede a passo spedito in senso contrario al nostro. Questi ci incrocia senza salutarci e procede nella sua direzione. Cosa succede nel nostro panorama interiore e nella nostra mente? Una miriade di interpretazioni e stati d’animo potrebbe coglierci in base alle nostre inclinazioni e addirittura secondo il nostro umore di quella particolare giornata.
Si affacceranno teorie come: “Non mi ha visto”, “ce l’ha con me”, “è una persona sgarbata” o chi sa quali e quante altre ipotesi che non potremo mai verificare a meno di chiederlo alla controparte stessa (e dando per assodato che questa sia affidabile e non menta).
Lo sappiamo bene, non solo non dobbiamo credere ciecamente ai nostri sensi, ma nemmeno ai nostri pensieri.
Le percezioni sensoriali sono fondamentali per come comprendiamo il mondo, ma la loro affidabilità non è sempre garantita. Questo è dovuto al fatto che la percezione sensoriale è un processo attivo e complesso, influenzato da molteplici fattori, tra cui il cervello, le emozioni, le aspettative e il contesto.
Ecco alcuni punti chiave da considerare riguardo l’affidabilità delle nostre percezioni :

1. Elaborazione dal Cervello

Le informazioni raccolte dai nostri sensi (vista, udito, tatto, gusto, olfatto) sono inviate al cervello, dove vengono elaborate e interpretate. Tuttavia, il cervello non si limita a trasmettere queste informazioni in modo neutrale; piuttosto, le filtra e le organizza in base alle nostre esperienze passate, conoscenze e aspettative.

2. Illusioni Percettive

A volte, il cervello interpreta erroneamente gli stimoli sensoriali, producendo illusioni o errori di percezione. Un esempio classico sono le isopracitate llusioni ottiche, in cui ciò che vediamo è diverso dalla realtà fisica (per quanto questo sia esso stesso un concetto problematico). Questo dimostra che, pur essendo basata su stimoli reali, la percezione può essere distorta.

3. Influenza delle Emozioni e dell’Attenzione

Le emozioni e lo stato psicologico possono alterare la nostra percezione. Quando siamo stressati o ansiosi, ad esempio, tendiamo a percepire il mondo come più minaccioso. Allo stesso modo, l’attenzione può selezionare cosa percepiamo: possiamo essere meno consapevoli di stimoli che consideriamo irrilevanti in un dato momento, o sovrastimare stimoli che riteniamo significativi.

4. Interpretazione Soggettiva

Le percezioni sensoriali sono soggettive. Due persone possono percepire lo stesso evento in modi molto diversi a causa delle loro esperienze personali, valori, credenze o background culturale. Questo significa che la percezione è in parte un costrutto mentale, non una riproduzione esatta della realtà.

5. Esperienze Passate e Aspettative

Le esperienze passate e le aspettative influenzano enormemente come percepiamo il mondo. Se ci aspettiamo di vedere qualcosa o di sentire un certo suono, il nostro cervello può predisporci a percepire quel particolare stimolo, anche se non è presente o se è diverso dalla realtà.

6. Sensazioni Alterate

Situazioni particolari, come l’uso di droghe, stati di affaticamento o malattie, possono compromettere l’affidabilità delle percezioni sensoriali, portando a distorsioni percettive.

Le percezioni sensoriali sono quindi affidabili entro certi limiti, ma non rappresentano una verità oggettiva. Sono generalmente sufficienti per navigare il mondo in modo funzionale, ma è importante essere consapevoli dei loro limiti e delle loro potenziali distorsioni.
Il neuroscienziato Anil Seth sostiene che ciò che chiamiamo realtà sia in fondo uno stato allucnatorio continuo sul quale tutti e tutte concordiamo a sufficienza.
Proprio per questo, è importante essere consapevoli, mindful.

La mindfulness ha un impatto diretto sulle nostre percezioni e sul nodo in cui ci relazioniamo ad esse, poiché ci insegna a osservare in modo consapevole e non giudicante ciò che percepiamo, sia a livello sensoriale che mentale. Praticando la mindfulness, possiamo diventare più consapevoli delle percezioni sensoriali ed emotive di cui spesso siamo in balìa e possiamo imparare a distinguere tra l’esperienza diretta e l’interpretazione soggettiva che ne diamo.
Ecco qualche breve spunto su come mindfulness e percezione siano collegati:

1. Consapevolezza delle Sensazioni Fisiche

La mindfulness invita a prestare attenzione alle sensazioni fisiche nel corpo, come il respiro, il contatto dei piedi con il terreno, o il calore del sole sulla pelle. In questo modo, si diventa più consapevoli delle percezioni sensoriali nel momento presente, senza lasciarsi distrarre da pensieri o preoccupazioni. Questa pratica migliora la nostra capacità di percepire la realtà attraverso i sensi in modo più nitido e accurato.

2. Osservazione Non Giudicante

Uno dei principi fondamentali della mindfulness è l’osservazione non giudicante. Questo significa notare le percezioni (che siano visive, tattili, sonore, ecc.) senza etichettarle come “buone” o “cattive”. Questa neutralità ci aiuta a evitare che le emozioni e i pregiudizi influenzino negativamente la nostra percezione, rendendola più oggettiva e meno condizionata dalle nostre aspettative o stati d’animo.

3. Distinzione tra Percezione e Reazione

Senza mindfulness, è facile confondere la percezione con la reazione automatica che ne segue. Ad esempio, se sentiamo un rumore forte, potremmo reagire subito con ansia o fastidio, senza nemmeno renderci conto che la nostra percezione sensoriale ha attivato una risposta emotiva. La mindfulness ci aiuta a separare la percezione (il rumore) dalla reazione (l’ansia o il fastidio), permettendoci di rispondere in modo più consapevole piuttosto che reagire in maniera impulsiva.

4. Sospensione del Giudizio sulle Percezioni

La mindfulness incoraggia a sospendere il giudizio sulle nostre percezioni, favorendo un’esperienza diretta più pura. Questo significa che possiamo notare come le nostre percezioni siano influenzate da pensieri automatici o emozioni. Ad esempio, durante una pratica di mindfulness, potresti notare che percepisci una leggera tensione nel corpo senza giudicarla come “negativa” o “sbagliata”, ma semplicemente come un dato di fatto. Questa pratica porta a una maggior chiarezza percettiva.

5. Regolazione delle Emozioni e Percezione

Le emozioni possono distorcere la percezione. Se siamo stressati, potremmo interpretare una situazione neutra come minacciosa. La mindfulness aiuta a regolare le emozioni, portando una maggiore stabilità emotiva, che a sua volta rende la nostra percezione del mondo esterno più equilibrata e meno distorta da stati emotivi temporanei.

6. Incremento della Percezione Sensoriale

Praticare mindfulness può affinare i nostri sensi. Ad esempio, quando mangiamo in modo consapevole (mindful eating), diventiamo più attenti ai sapori, alle texture e agli odori del cibo. Allo stesso modo, in una pratica di mindfulness che si concentra sull’udito, possiamo diventare più consapevoli dei suoni che ci circondano, persino quelli che solitamente ignoriamo.

7. Sviluppo della Meta-percezione

La mindfulness ci insegna a osservare non solo le percezioni, ma anche come percepiamo. Questo livello di consapevolezza, chiamato meta-percezione, ci permette di essere consapevoli non solo di ciò che stiamo percependo, ma anche del modo in cui lo interpretiamo. Ci rendiamo conto dei processi mentali che modellano la nostra esperienza sensoriale, permettendoci di riconoscere distorsioni percettive o schemi di pensiero ripetitivi.

Per fare un esempio pratico.
Se, ad esempio, sei in un parco e senti il rumore del vento tra le foglie, la mindfulness ti permette di notare il suono senza associarlo immediatamente a pensieri o ricordi. Potresti semplicemente osservare il suono per ciò che è, una vibrazione nell’aria, e godere della sua presenza nel momento presente senza cercare di cambiarlo o di attribuirgli significati particolari.

Potremmo dire che la mindfulness agisce come una lente che affina e ripulisce la nostra percezione, rendendoci più consapevoli del modo in cui percepiamo e interpretando gli stimoli in modo più equilibrato e meno influenzato da distorsioni emotive o cognitive. In questo modo, ci aiuta a vivere il presente con una percezione più chiara e autentica.